Situato in Piazza Sant’Oronzo, fu costruito in età Augustea e riportato alla luce nei primi anni del Novecento. E’ visibile solo un terzo dell’intera struttura, le gradinate inferiori, l’arena e parte delle mura esterne, in quanto il resto è rimasto nel sottosuolo di Piazza Sant’Oronzo. Originariamente riusciva a contenere oltre 25000 spettatori.
Costruito tra il 27 a.C. e il 14 d.C. in onore dell’Imperatore Ottaviano Augusto, l’Anfiteatro Romano è tra i più antichi dell’Italia Meridionale, nonché la più importante testimonianza romana dell’intera Puglia. Un tempo i suoi spalti potevano ospitare sino a 18000 spettatori. Molto belli i due portali, decorati e retti da due colonne di stile ionico, dai quali si accede.
Viale Augusteo, Lucera
A Taranto numerosi sono i reperti archeologici che testimoniano la presenza di antichi rituali funebri ed altrettanto numerose le sepolture, addirittura 160, dislocate in diversi siti archeologici. L’area di Via Marche, la cui frequentazione si ipotizza sia avvenuta tra la fine del VII secolo a.C. e il III secolo a.C., conserva circa 140 sepolture.
via Marche, Taranto
Percorrendo la strada che da San Severo porta a Castelnuovo della Daunia si giunge ai resti dell’antico abitato di Fiorentino, in località Torremaggiore. Adagiato sull’estremo versante ovest di una collina detta dello Sterparone, questo luogo è avvolto dal mito di Federico II che nel 1250 morì proprio qui. In seguito a numerosi studi e scavi archeologici sono stati ritrovati i resti della domus federiciana che, insieme alle mura perimetrali della vicina cattedrale, costituiscono il fulcro dell’antico centro medievale di Fiorentino.
Castelfiorentino, Torremaggiore
Dichiarato monumento nazionale nel 1873 è un antico sito funerario risalente al IX secolo. E’ una struttura di forma rettangolare composta da cento blocchi di roccia calcarea che provengono dal sito messapico di Vereto.
Centopietre, Patù
Il Dolmen della Chianca è uno dei più importanti monumenti funerari megalitici d’Europa. Fu scoperto nel 1909 e ancora oggi si trova in aperta campagna presso Lama Santa Croce in perfetto stato di conservazione. Grazie agli scavi effettuati sono stati portati alla luce resti ossei umani e un ricco corredo funerario. È stato dichiarato dall’Unesco, Monumento testimone di una Cultura di Pace per l’Umanità. Risale all’Età del Bronzo.
Bisceglie
Antica città di Puglia nei pressi di Fasano che grazie alla sua posizione geografica, alla presenza del porto e della via Traiana fu al centro di importanti traffici e commerci. Il primo insediamento risale con molta probabilità all’età del bronzo. Numerose le sue vicissitudine nel corso dei secoli con l’avvicendarsi di popoli iapigi, messapi e romani. Si sa poco della sua fine; probabilmente a causa dei saccheggi dei Goti avvenuti intorno al 545 d.C. e delle frequenti incursioni dei saraceni sulle coste, gli abitanti si rifugiarono nell’entroterra dando vita a città come Fasano e sviluppandone altre come Monopoli. Sono ancora ben visibili un tratto della strada Traiana, la necropoli con monumentali tombe dai raffinati affreschi, il foro, l’anfiteatro, una struttura sotterranea e l’acropoli. E’ oggi uno dei siti archeologici più interessanti della regione.
savelletri
Sorge nelle vicinanze del ponte che congiunge il borgo nuovo alla città vecchia. E’ la fontana più antica d’Italia e si crede sia stata costruita intorno al III secolo a.C. Di grande fascino e suggestione.
Scoperta nel 1934, la Grotta di Santa Croce è un complesso di cavità di formazione carsica nato dall’azione erosiva di un corso d’acqua sotterraneo. All’interno sono stati rinvenuti reperti che attestano la presenza dell’uomo dal Paleolitico Medio sino all’Età del Bronzo. Si apre a 113 metri s.l.m. sul fianco destro dell’omonima lama. L’ingresso è costituito da una apertura larga 12 metri alta 11. È una significativa stazione preistorica.
S.P. 85 Bisceglie-Corato
A pochi metri dalla piazza del Santuario si erge il maestoso faro di Punta Meliso. E’ in funzione dal 1866 e vi si accede attraverso una scala a chiocciola di 254 gradini. E’ alto 47 metri e posto a 102 metri dal livello del mare. Splendido il panorama dei due mari con i suoi mille colori apprezzabile dal terrazzo e nelle giornate limpide, punto di osservazione dei monti dell’Albania e addirittura dell’isola di Corfù.
Il cosiddetto Uomo di Altamura è uno straordinario reperto archeologico, scheletro fossile di un uomo vissuto nel Pleistocene Medio Superiore. Rinvenuto nella grotta di Lamalunga, ha una struttura scheletrica integra e uno stato di conservazione più che buono. In base alla forma del suo cranio si ipotizza sia vissuto in un periodo tra i 170 e i 130 mila anni fa, tra il periodo dell’Uomo Erectus e quello dell’Uomo di Neanderthal.
Grotta di Lamalunga, Altamura
Si tratta di una struttura distante circa dieci Km dal centro di Noci il cui nucleo primitivo risale al XVI secolo. Ha una pianta rettangolare ed un tetto rivestito da piccole chianche. Nel corso del tempo il complesso si è arricchito di una piccola chiesa e di un muro di cinta a delimitare la proprietà dell’ottavo conte di Conversano, Giangirolamo Acquaviva.
S.P.116 Noci- Castellaneta
E’ uno dei più suggestivi ed estesi insediamenti rupestri della Puglia. Tra gli splendidi ulivi centenari e i muretti a secco tipici della macchia mediterranea si conservano tracce della vita quotidiana, probabilmente dall’età preistorica all’inizio dell’età moderna. Il parco si compone di due ambienti: uno intorno alle chiese di San Giovanni e San Lorenzo e un altro con le stalle e i luoghi comunitari. Di grande effetto è l’imponente chiesa, centro della comunità, interamente scavata nella roccia e originariamente affrescata conosciuta come la Cripta di Lama d’Antico. All’interno sono stati ritrovati reperti dell’Età del bronzo e sepolture.
parco lama dantico fasano
E’ la più antica e interessante delle porte di Lecce. Il nome deriva dall’antica città messapica situata nella prima periferia del capoluogo. Con molta probabilità doveva essere qui presente una porta di origine medievale più antica di quella che vi si può oggi ammirare. Sembra infatti che fu ricostruita dal nobile leccese Prospero Lubelli. E’ anche detta porta di Sant’Oronzo in quanto sormontata dalla statua del santo protettore della città e da quelle degli altri protettori Santa Irene e San Domenico.
via birago, Lecce
La località prende il nome da una delle tante torri costiere di avvistamento voluta da Carlo V per difendere il territorio dagli attacchi dei Saraceni. La torre è a base quadrata e si sviluppa su tre livelli. E’ utilizzata come abitazione estiva ed è di proprietà del demanio. Il suo unico accesso è costituito da una grande scalinata; comunicava un tempo con Torre dell’Inserraglio e con Torre Squillace. La baia è splendida e fa parte di un’area marina protetta. Acqua cristallina, sabbia fine e fondali bassi la rendono una meta privilegiata da chiunque.
santisidoro nardò
Sorge in una posizione meravigliosa nell’insenatura tra Punta Ristola e Punta Meliso, dove si crede che il mare Ionio e Adriatico si uniscano. In realtà per convenzione l’incontro tra Mar Jonio e Mar Adriatico avviene a Punta Palascìa nei Pressi di Otranto. A levante alte e frastagliate scogliere; a ponente arenili di sabbia e scogli più bassi. Le piccole calette, i tanti anfratti raggiungibili in barca, i pescosi fondali marini rendono questo luogo incantevole e suggestivo. Paesaggi splendidi da ammirare, ma anche entroterra ricco di storia e cultura.
Come l’anfiteatro, il Teatro Romano di Lecce è databile in età augustea, mentre le statue marmoree che lo adornavano sembrano risalire all’età degli Antonini. Nell’adiacente museo sono custoditi i reperti facenti capo al teatro stesso. Casualmente scoperto nel 1929 durante i lavori nei giardini di due palazzi storici oggi è sede di spettacoli di vario genere. Sembra che potesse ospitare un pubblico di circa 5000 spettatori per i quali si inscenavano sia tragedie che commedie.
via arte della cartapesta, lecce
Nel Salento tante sono le torri costiere di avvistamento. Nate allo scopo di proteggere i litorali dalle numerosi invasioni delle popolazioni del Mediterraneo, in particolare turche, risalgono per lo più al XV-XVI secolo. Punti di osservazione e comunicazione in passato, testimonianze suggestive della storia salentina oggi. Tra le più belle sono senza dubbio annoverate Torre Sant’Emiliano, situata tra Punta Palascìa e Porto Badisco, e Torre Minervino. Panorami mozzafiato costituiti da scogliere a picco, vegetazione selvaggia, mare straordinariamente blu è quello di cui si può godere nei pressi di questi antichi monumenti.
Frazione di Poggiardo, l’antichissima Bastae o Baxta, è stata una importante città messapica fondata con molta probabilità intorno al 600 a. C. Oggi rappresenta uno dei più interessanti siti per i numerosi reperti di pregio rinvenuti a seguito degli scavi. Il Parco dei Guerrieri è costituito proprio dall’area archeologica di Vaste: 20 ettari di Museo all’aperto che si estende dal piccolo centro sino alle Serre di Poggiardo. Recuperati il percorso delle antiche mura, le fondamenta e quelle che erano le abitazioni del tempo. Nel corso dei secoli Vaste subì numerose e violente invasioni da parte di Goti, Longobardi e Saraceni fino a quando venne completamente distrutta nel 1147 da Guglielmo il Malo. Tuttavia nel Museo Archeologico della Civiltà Messapica del piccolo centro, sito nel Palazzo Baronale, sono molte le eredità pervenuteci e che è possibile ammirare.
vaste, poggiardo
Situata sull’omonima collina è stata un’importante città messapica fulcro dei commerci con la Grecia e la Magna Grecia. Gli studiosi credono che l’acropoli di questo antico centro sorgesse nel luogo oggi occupato dalla chiesetta della Madonna di Vereto. A testimoniare tale prezioso passato rimangono diverse sepolture e alcune mura.
Vereto, Patù